FUORI MODA by Silvia Fanella

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#12 L'abito da cerimonia non esiste

#12 L'abito da cerimonia non esiste

Esistono solo abiti da ricordare e abiti da dimenticare. E tu, quale vuoi indossare?

Silvia Fanella
Apr 26, 2025
∙ Paid
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#12 L'abito da cerimonia non esiste
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Con l’avvento della bella stagione, le cerimonie primaverili e quelle estive non mancano di certo ad arrivare (e se mancano, ritenetevi fortunate… questa stagione non ha risparmiato nemmeno me!). Questo comporta una sorta di psicosi collettiva, in cui tutti vogliono apparire al massimo della loro bellezza, acquistando abiti in poliestere costosissimi, solo perché rinvenuti nei meandri di qualche e-commerce nella sezione “abiti per cerimonie”. D’altronde, nella società devota al capitale, se vuoi festeggiare, devi pagare… altrimenti, cosa festeggi a fare?

Bisogna, inoltre, ammettere che il bisogno di travestirsi con abiti che raramente utilizzeremo nella nostra vita quotidiana, se non per le comunioni, i battesimi e i matrimoni, è uno dei motivi principali per cui le piattaforme multi-brand online hanno inventato la sezione per gli abiti da cerimonia, che non sono altro che “abiti eleganti”. La maggior parte delle persone, infatti, è disposta a spendere cifre astronomiche per vestiti di pessima qualità, solo perchè qualcuno ha affibbiato loro la funzionalità da cerimonia. It’s just marketing, baby!

Il primo matrimonio a cui ho partecipato risale all’ormai remoto 2018: ero ancora una studentessa dell’Accademia di Belle Arti senza una lira bucata. Non volevo acquistare nei soliti negozi di abbigliamento e, soprattutto, non volevo pesare su mia madre facendole acquistare un vestito che avrei indossato solo per un giorno. Così scelsi di indossare una gonna a portafoglio con delle frange e una blusa bianca vintage con le maniche a sbuffo che utilizzavo per tutte le occasioni “importanti”. Per concludere, un paio di scarpette rosse da flamenco che acquistai quello stesso anno durante un viaggio a Madrid. Non mi vedevo particolarmente bella, semplicemente perché ero già abituata a vedermi così: non era un travestimento che svaniva allo scoccare della mezzanotte, ero semplicemente io.

Quest’anno parteciperò ad un altro matrimonio e, seppur acquisterò un abito adatto per l’occasione, voglio che sia qualcosa che potrò riutilizzare anche in altri eventi della mia vita. Per quanto mi sembri logico, mi rendo conto che per molte altre persone non è così, ma nella società dei consumi bisogna imparare a consumare, prima che il consumismo consumi te.

Ma bando alle ciance, iniziamo subito la nostra ricerca, che vi prometto non andrà a parare nel fast-fashion per la sola disperazione dell’ultimo minuto, come invece spesso vedo nei vostri messaggi angosciati. Lasciate perdere i vari Zara, Mango ed H&M, perché ricordiamoci che, per quanto un design di un capo possa essere accattivante, noi pretendiamo qualità… soprattutto per un’occasione speciale come una cerimonia. Ah, a tal proposito: avete letto la notizia che la Francia vuole imporre una tassa sul fast-fashion per ridurre l’impatto ambientale? Tra le aziende colpite ci sarebbero i due grandi colossi cinesi Shein e Temu.

Da parte nostra però, è arrivato il momento di impegnarsi un po’ di più: che sia second-hand, ereditato dalla zia, o fatto su misura dalla sarta di fiducia, le soluzioni esistono. Richiedono solo un po’ di pazienza, iniziativa e creatività in più.

Inoltre, il mercato dell’abbigliamento fast-fashion sembra ormai orientato verso una fascia di prezzo sempre più simile a quella dei premium brand, ma con una qualità sempre più scadente. Che senso ha, quindi, spendere molti soldi per un brand che si finge più elevato del fast-fashion, ma che in realtà non ha nulla di diverso? Questo, ovviamente, comporta che tutti quei marchi che oggi conosciamo come premium brand debbano a loro volta differenziarsi aspirando a diventare sempre più luxury, perdendo quindi la loro accessibilità. Se tutti, quindi, vogliono puntare a posizionarsi sempre più in alto, ma mantenendo una qualità scadente… chi vestirà il ceto medio? O medio-basso? Lo so, questo spiega perché molte persone continuano ad acquistare abbigliamento da negozi come Primark.

Beh, oggi sono (stranamente) un po’ polemica, ma poi passa… o forse no? Ad ogni modo, mettetevi comode anche in quest’occasione, perché ne vedremo delle belle. Ho selezionato per voi alcuni abiti vintage e second-hand che secondo me potrebbero essere delle ottime alternative per risolvere molti dei vostri dubbi in merito agli “abiti da cerimonia”. Ma non solo: se l’abito dei sogni già l’avete incontrato, ho pensato anche ad una selezione di scarpe e borse per concludere in bellezza il vostro outfit.

Sex and The City
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